Sotto il vestito niente - edizione 2023 by Marco Parma

Sotto il vestito niente - edizione 2023 by Marco Parma

autore:Marco Parma [Parma, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 2023-05-03T22:00:00+00:00


Torre Velasca, appartamento di Mario Pozzo - ore 9,30

Un campanello suona tre volte. Il purosangue Rasputin alza la bella testa nera che si staglia col profilo superbo del collo contro le tende bianche sulla grande vetrata del soggiorno. Scuote la criniera tre volte, poi abbassa il capo nuovamente e il suo occhio sinistro acquoso, assonnato, sembra guardare Mario Pozzo nudo, sprofondato nella poltrona di fronte, come uno schiavo guarda il padrone nell’impazienza di un ordine, per il piacere di obbedirgli.

Pozzo contempla Rasputin quasi fosse un bronzo equestre di Riace. Indugia sui muscoli dei lombi, fino ai garretti scintillanti di sudore, accarezza da lontano la coda intrecciata da stringhe di cuoio rosso. Sposta lo sguardo sotto il ventre, dove sporge la punta del grosso pene in erezione. Si volta alla sua destra e osserva con profonda commiserazione il corpicino bianco, raggomitolato, della biondiccia deb, anch’essa nuda e appisolata sulla poltrona. Che pena. Che abisso tra lo stallone Rasputin e quel mucchietto di ossa scarnificate, che Bicetta Banana gli aveva procurato per un impossibile piacere. Neppure una lira avrebbe speso per la deb, anzi l’avrebbe cacciata immediatamente dalla casa: la sola presenza di quella carne bianchiccia e miseranda offendeva l’idea della bellezza nera là di fronte. Un miliardo invece, anche due, per il divino Rasputin. Il riscatto di Marco Parma; sapeva bene come stornare la richiesta da se stesso e spostarla sugli sparvieri della moda, evasori fiscali e miliardari sfondati sulla pelle delle povere deb e delle schizzinose troie dell’alta società: quel Duca, quello Zar, le loro corti e i loro imitatori, le brigate dei loro «pierre», i fotomodelli, le galline starnazzanti della stampa.

Il campanello suona ancora tre volte. Rasputin è nervoso. Si imbizzarrisse, sarebbe capace di sfondare la vetrata e volare via, nel cielo di Milano. Bisogna farlo tacere, quel campanello. Saranno quelli che lo fanno suonare: il Duca nella sua armatura di pelle nera, duca di tutti i gay virili delle Americhe, e lo Zar fasciato in un lamé d’argento e avvolto in boa di struzzo rosa, principe dei travestiti internazionali... Suonano perché vogliono rapirgli Rasputin, assecondarlo ai loro vizi, stuprarlo.

È il telefono che continua a suonare e spezza un bel sogno divenuto angoscioso. Pozzo afferra nella penombra la cornetta, apre un occhio, legge l’ora sulla sveglia elettronica.

«Pronto? Signor Pozzo?»

«Pronto.»

«È la Questura. Sono il maresciallo Santini della Squadra Mobile... Mi sente?»

«La sento.»

«Il commissario Bonanno gradirebbe d’incontrarla stamattina, lei immagina certo perché.»

«Perché?»

«Marco Parma, il giornalista scomparso.»

«Meno male. Pensavo... Rasputin.»

«Chi è Rasputin?»

«Oh dio, Rasputin!... non c’è più.»

«Un altro scomparso? Un altro giornalista?»

«Oh dio, brigadiere, mi scusi...»

«Maresciallo, signor Pozzo.»

«Dottor Pozzo, brigadiere. Cioè, maresciallo. Oh dio, che brutto sogno!»

«Dottor Pozzo, non è nulla di allarmante, è un normale colloquio, mi capisce?... Non si sente bene?»

«No, no. Sento bene, maresciallo.»

«Volevo dire: sta poco bene? È tutto strano!»

«Sto benissimo, non si preoccupi.»

«E questo Rasputin?»

«Un qui pro quo.»

«Un qui? Un quo? Un che?»

«È un ca... un cavallo, maresciallo. Lasciamo perdere, mi ero confuso.»

«Ah. Un cavallo. Si era confuso. Bene. Spiegherà tutto al commissario Bonanno... Anzi, se lei potesse riceverlo al giornale sarebbe meglio per tutti.



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